16/04/2021

Teologi che hanno lasciato la chiesa raccontano: I teologi e il loro libero arbitrio

 „Il metodo – ieri e oggi“, Speciale Nr 2: „I teologi e il loro libero arbitrio“ –  Teologi che hanno lasciato la chiesa raccontano

Cosa succede quando dei giovani decidono di studiare teologia e frequentano anche il seminario cattolico o il seminario protestante? Poi diventano sacerdoti, pastori o insegnanti di religione e rimangono ideologicamente legati alla loro confessione per tutta la loro vita professionale e oltre. A meno che, naturalmente, non lo vogliano più e abbandonino la loro chiesa.

In questo programma, un ex pastore protestante, un ex insegnante di religione cattolica che durante i suoi studi ha cambiato il suo orientamento professionale da sacerdote a insegnante, e un altro teologo protestante che ha lasciato la chiesa dopo aver completato i suoi studi di teologia, raccontano le loro esperienze.

Una di queste è il conflitto, quando si scoprono sempre più contraddizioni tra il Cristo e la Chiesa, per esempio l’insegnamento di Gesù di Nazareth che dice “Chi prende la spada perirà di spada”, mentre le Chiese hanno sempre giustificato le guerre e la violenza, ai nostri giorni sotto la facciata della presunta “ultima risorsa”.

Una delle questioni è anche il libero arbitrio, che pochi membri della chiesa sanno essere negato dalla dottrina luterana, ad es quando si tratta delle convinzioni che questa chiesa dice essere necessarie per la salvezza. Sarebbero poi determinati o da “Dio” o dal diavolo.

Una società democratica e una convivenza responsabile tra le persone si basano tuttavia, fondamentalmente sulla libera volontà dei cittadini in tutto ciò che fanno. Questo diventa difficile, per esempio, per i teologi che da giovani si sono assunti l’impegno nei confronti di una certa confessione e dei suoi dogmi. Cosa accade quando una persona si rende conto che non è più d’accordo con ogni cosa o quando non vuole più sottomettersi in futuro? Nella Chiesa vaticana già la contraddizione contro un unico dogma porta per qualsiasi persona ad una scomunica, che dopo la morte si suppone si traduca in pene eterne all’inferno. Allora, quali sono le esperienze di persone che un tempo hanno intrapreso la strada della teologia, ma poi a un certo punto ci hanno tracciato una linea sopra fino al punto di abbandonare la chiesa?

Cosa hanno da dire oggi ex teologi della chiesa, dopo averla abbandonata, sul loro periodo all’interno delle chiese istituzionali e come onesti ricercatori di verità e persone dello Spirito libero?

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